lunedì 7 settembre 2015

L'occupazione belga della Renania

L'occupazione della Renania ebbe luogo a seguito dell'armistizio firmato l'11 novembre 1918 che pose fine alla prima guerra mondiale. La regione venne occupata da forze americane, belghe, britanniche e francesi. Il Belgio partecipò all’occupazione con cinque divisioni, con sede a Aquisgrana, e con le truppe di stanza a Krefeld. Secondo i termini del Trattato di Versailles, che concluse formalmente la guerra, la Germania ammise la responsabilità per l'avvio della guerra e fu costretta a al pagamento di forti riparazioni ai vincitori,  principalmente alla Francia. La somma totale delle riparazioni richiesta alla Germania ammontava a circa 226 miliardi di marchi d'oro (846 miliardi di dollari USA nel 2015). Nel 1921, l'importo venne ridotto a 132 miliardi. Nonostante la riduzione, il debito era enorme. Alla fine del 1922, di fronte all’inadempienza tedesca dovuta sia all’enormità del sacrificio richiesto sia alla forte crisi economica che aveva colpito la Repubblica di Weimar, fornirono a francesi e belgi il pretesto per chiedere l’occupazione della Ruhr come modo per forzare la Germania a pagare. Come conseguenza dell'inadempienza tedesca sulle forniture di legname nel mese di dicembre 1922, la Commissione delle riparazioni dichiarò la Germania in mora, portando alla occupazione franco-belga della Ruhr nel gennaio 1923. La regione industriale della Ruhr rimase sotto il controllo franco-belga fino al 1925; Le forze francesi continuarono a occupare il territorio tedesco della Renania fino alla fine del 1930 e la regione della Saarland  fino al 1935.
Occupazioni delle regioni della Renania e della Saar. 
- blu: Francia;
-  giallo: Belgio;

-  marrone: Regno Unito

-  strisce (Ruhr): Francia e Belgio;
-  verde (Saar: occupata dalla Francia sotto mandato della Società delle Nazioni). 


Germania 1919-21: Occupazione belga alla fine della I guerra mondiale.
Soprastampa ALLEMAGNE-DUITSCHLAND in francese e fiammingo su francobolli del Belgio.
Truppe di occupazione nella Ruhr nel 1923. 



domenica 12 aprile 2015

L'occupazione austro tedesca del Friuli e del Veneto






Settembre 1918, comunicazione del Commissario Prefettizio di Treviso. Dopo la disfatta di Caporetto l'esercito austro tedesco dilagò in tutto il Friuli e nel Veneto fino al Piave. "Ci addormentiamo italiani e ci vegliamo austriaci", scrive l'8 novembre 1917 un frate francescano del convento di Motta di Livenza. Tutte le istituzioni pubbliche e private della provincia rimaste oltre il Piave si allontanano dal fronte: le banche si trasferiscono in Toscana, in Emilia, a Roma, il catasto a Parma, la provincia di Treviso a Modena; persino le autorità dell'ospedale civile si rifugiano in Brianza. Il sindaco di Treviso Bricito e parte della giunta riparano a Pistoia e in città arriva il capitano dell'esercito Lorenzo Battistel, già segratario comunale di Susegana, che assume le funzioni di commissario prefettizio.

Dicembre 1917, avviso del sindaco di Gemona.