Settembre 1918, comunicazione del Commissario Prefettizio di Treviso. Dopo la disfatta di Caporetto l'esercito austro tedesco dilagò in tutto
il Friuli e nel Veneto fino al Piave. "Ci addormentiamo italiani e ci
vegliamo austriaci", scrive l'8 novembre 1917 un frate francescano del
convento di Motta di Livenza. Tutte le istituzioni pubbliche e private
della provincia rimaste oltre il Piave si allontanano dal fronte: le
banche si trasferiscono in Toscana, in Emilia, a Roma, il catasto a
Parma, la provincia di Treviso a Modena; persino le autorità
dell'ospedale civile si rifugiano in Brianza. Il sindaco di Treviso
Bricito e parte della giunta riparano a Pistoia e in città arriva il
capitano dell'esercito Lorenzo Battistel, già segratario comunale di
Susegana, che assume le funzioni di commissario prefettizio. |
|
Nessun commento:
Posta un commento