Con la sconfitta
dell’Austria – Ungheria nella prima guerra mondiale si svilupparono in Austria
forti spinte centrifughe: il Vorarlberg aspirava all’annessione alla Svizzera,
il Salisburghese chiese di passare alla Germania (che rifiutò la proposta), in
Tirolo meridionale e gli
irredentisti premevano per l’unione
all’Italia, la Carinzia era rivendicata dal Regno dei Serbi, Croati e Sloveni
Carinzi.
Francobollo
d’Austria del 1916 soprastampato Regno d’Italia/Trentino/ 3 nov. 1918.
Francobollo d’Italia del 1906 soprastampato Venezia Tridentina e nuovo valore
in moneta austriaca.
Regno dei Serbi, Croati
e Sloveni 1920, emissione regionale per la Slovenia: uomo che spezza le catene
e allegoria della libertà.
L’imperatore Carlo I andò in esilio con la famiglia sull’isola
portoghese di Madera, dove morirà nel 1922 a soli 35 anni e in Austria venne
proclamata la repubblica, che prese il nome di Repubblica dell’Austria Tedesca (Republik Deutschösterreich) .
L'Imperatore Carlo I su un francobollo di posta militare di Bosnia Erzegovina del 1917.
mappa dell’Austria Tedesca.
1918, francobolli del 1916-18
soprastampati Deutschösterreich.
1919: banconota da 20 corone del 1913
soprastampata Deutschösterreich.
La nuova repubblica si formò sui territori di lingua
tedesca dell’impero, e includeva i territori dell’attuale Austria (escluso il
territorio già ungherese che fu poi chiamato Burgenland), comprendeva
formalmente anche il Tirolo meridionale (Welschtirol,
corrispondente all’attuale Trentino – Alto Adige oltre ai comuni di Cortina d'Ampezzo (all'epoca Ampezzo del Cadore), Livinallongo (in tedesco
Buchenstein) e Colle Santa Lucia (in tedesco Verseil) che passarono nel 1923 al
Veneto, Tarvisio, la Stiria meridionale con la città di Marburgo, i Sudeti e la
città morava di Jihlava
(Iglau), ovvero tutti i territori di lingua tedesca in Cisleithania, sui quali
però l’Austria Tedesca non poté di fatto mai esercitare la propria
amministrazione in quanto in quanto vennero occupati e poi annessi ad altri
stati successori dell’impero.
1919,
emissione per l’Austria Tedesca: allegorie della nuova repubblica.
1919: il palazzo del Parlamento.
1921: cartolina illustrata da
Villach per Trieste.
Il 5 novembre 1918 le truppe del Regno dei Serbi,
Croati e Sloveni invasero la Carinzia. La controffensiva austriaca portò all’armistizio
di Graz il 5 gennaio del 1919 e il successivo trattato di Saint Germain stabilì
che le sorti della Carinzia sarebbero state decise con un referendum.
1920: valori precedenti soprastampati Kärnten
– Abstimmung (Carinzia- votazioni).
Questo si tenne il 10 ottobre del 1920
nella cosiddetta zona A, rivendicata dal Regno dei Serbi, Croati e sloveni.
Nonostante il 68% della popolazione fosse costituito da Sloveni, il 59% dei
votanti optò per la permanenza in
Austria. Il 40% quindi degli Sloveni carinziani scelse la continuità storica e
territoriale invece che un cambiamento dettato da ragioni etniche e
linguistiche. Intanto la conferenza di pace precedente il trattato di Saint Germain del 10 settembre 1919 aveva imposto alla
nuova repubblica il semplice nome di Austria, in modo da inibire anche nella
forma qualsiasi proposito di anschluss con la Germania, esplicitamente vietato
nel trattato stesso. Il nome di Austria Tedesca venne tuttavia mantenuto, anche
se il successivo 21 ottobre il governo austriaco ratificò il trattato di Saint
Germain. Si realizzò così il passaggio
dei Sudeti, della città di Iglau e dell’estrema parte settentrionale dell’Alta
Austria alla Cecoslovacchia, del Tirolo meridionale e di Tarvisio al Regno
d’Italia e della Stiria meridionale al Regno dei Serbi, Croati e Sloveni. L'Austria
mantenne istituzioni democratiche fino al 1933, quando il Cancelliere federale
Engelbert Dollfuss, seguendo l’esempio fascista, sciolse il parlamento. Dollfuss
venne assassinato nel 1934 in un attentato nazista, in quanto contrario
all’annessione dell’Austria alla Germania. Il paese venne comunque annesso al
Reich nel 1938 e fino alla fine del secondo conflitto mondiale.
Francobollo del Reich del 1941
soprastampato Österreich.
Seguì un periodo di occupazione alleata fino al 1955, quando lo stato divenne
nuovamente indipendente.
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