mercoledì 10 luglio 2013

Terre scomparse: Tuva



Tuva, regione della Siberia centro meridionale ai confini con la Mongolia, appartenne all’Impero cinese dal 1757 al 1911. Con la caduta della dinastia Qing in Cina e l’instaurazione della repubblica, la Mongolia e Tuva si dichiararono indipendenti e si misero sotto la protezione della Russia zarista. Tuva, così come la Mongolia, adottò il modello di stato teocratico lamaista sul modello del Tibet. In seguito alla rivoluzione russa del 1917, le truppe bolsceviche invasero il paese nel 1920. Nella generale confusione di quegli anni di guerra civile Tuva proclamò di nuovo la propria indipendenza e una rivolta popolare sostenuta dalla Russia Sovietica istituì nel 1921 la Repubblica Popolare di Tuva, chiamata fino al 1926 Tannu Tuva.  Il primo ministro di Tuva, Donduk Kuular, favorì il buddismo come religione di stato e cercò di avvicinare il paese alla Mongolia. Su pressioni dell’Unione Sovietica Kuular venne arrestato e giustiziato nel 1929. Iniziò così un lungo processo di russificazione, il buddismo e lo sciamanesimo vennero fortemente contrastati, seppur con scarso successo, così come il nomadismo della popolazione. Il  25 giugno 1941, tre giorni dopo l’URSS, Tuva entrò nella seconda guerra mondiale al fianco degli alleati. L’11 ottobre 1944 il Khural (parlamento) approvò l’ingresso del paese nell’Unione Sovietica come Oblast’ autonoma. Il 10 ottobre 1961 divenne una repubblica autonoma (Repubblica Socialista Sovietica Autonoma di Tuva) e tale rimase fino al 1992. Oggi è una delle 21 repubbliche federali della Federazione Russa.

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