Verso
la fine del conflitto la consapevolezza della guerra ormai perduta, la
disoccupazione dilagante, la fame, determinarono il precipitare della
situazione in Germania: il 28 ottobre 1918 divampò la rivolta tra i marinai di
Kiel, i disordini si estesero rapidamente al resto del paese e assunsero i toni
di un’accesa lotta politica che vide coinvolti l’SPD, partito dei
socialdemocratici maggioritari, i socialisti indipendenti dell’USPD e i
comunisti della lega di Spartaco. Il Kaiser Guglielmo II fu costretto ad abdicare.
Volksstaat Württemberg, 1920,
vedute delle principali città. Sui valori da 10 pf, 50 pf, 2,50 m e 3 m Stoccarda, su quelli da 15 pf e 75 pf Ulm,
su quelli da 20 pf e 1 m Tubinga e su quelli da 30 pf e 1,25 m Ellwangen.
In seguito al clima di incertezza seguito all’abdicazione del Kaiser Guglielmo II venne proclamata la Repubblica Popolare del Württemberg, che si diede una nuova costituzione il 26 aprile 1919. In seguito il nuovo stato entrò nella Repubblica di Weimar e la guida del governo venne affidata al socialdemocratico
Friedrich Ebert, che ottenne dal Comitato Centrale dei consigli dei soldati e
degli operai, nel frattempo costituitosi per coordinare l’azione dei consigli
dei soldati e degli operai nati sul
modello dei Soviet russi (in 15 giorni se ne formeranno circa 10000), l’incarico di formare il nuovo governo.
Intanto il 9 novembre il sociademocratico Philipp Scheidemann, con la sola investitura della
piazza, proclama al palazzo del Reichstag di Berlino la fine della monarchia e
l’instaurazione della repubblica. Quasi contemporaneamente, Karl
Liebknecht, leader della Lega di Spartaco, proclama la repubblica
socialista al castello di Berlino e a Monaco il socialista Kurt Eisner proclama
la costituzione della Repubblica di Baviera
costringendo alla fuga il re Ludwig III.
costringendo alla fuga il re Ludwig III.
Repubblica di Baviera, maggio 1918, francobolli del Reich del
1905-18 soprastampati Freistaat Bayern.
Repubblica di
Baviera, francobollo del 1914 con il ritratto di re Ludwig soprastampato
Freistaat Bayern.
La situazione era quindi caotica ed evolveva a
favore delle forze di estrema sinistra, che godevano di un ampio consenso popolare:
per assicurarsi che il suo governo fosse in grado di mantenere il controllo
sulla nazione, Ebert fece un patto con i militari dello Stato Maggiore, diretto
dal generale Wilhelm Groener.
I militari erano
preoccupati per la deriva bolscevica che la rivoluzione tedesca stava
assumendo, secondo i patti il governo non avrebbe cercato di riformare
l'esercito fintanto che lo stesso si impegnava a difendere il governo. Da una
parte questo accordo simboleggiava l'accettazione di un nuovo governo da parte
dei militari, calmando le preoccupazioni della classe media, dall'altra parte
venne considerato un tradimento degli interessi dei lavoratori da parte della
sinistra. I tentativi di stabilire uno stato socialista da parte dei lavoratori
nelle strade di Berlino e di altre città tedesche vennero sedati nel sangue
dalle unità paramilitari dei Freikorps, truppe composte da ex-soldati e
volontari legati all’estrema destra. Le elezioni dell'Assemblea Nazionale
avvennero il 19 gennaio 1919.
In questa occasione i nuovi partiti della sinistra,
inclusi l'USPD e il KPD, furono a malapena in grado di organizzarsi, cosicché
il nuovo governo dovette fondarsi su una coalizione di varie forze tra cui
figuravano anche i liberal-democratici e i partiti della borghesia urbana e rurale.
Per evitare le continue lotte a Berlino, l'Assemblea Nazionale si riunì nella
città di Weimar, motivo per cui il
nascente stato veniva in seguito indicato come Repubblica di Weimar. Durante i
dibattiti di Weimar, le lotte continuarono. In Baviera si aprì una nuova fase
rivoluzionaria: dopo l’assassinio di Kurt Eisner il 21 febbraio 1919 per mano
di un fanatico nazionalista venne proclamata
una Repubblica Sovietica che sarà schiacciata nel sangue dai Freikorps.
Intanto la
Germania si accorse presto di non essere in grado di pagare i pesanti
risarcimenti imposti con il trattato di Versailles, circa 132 miliardi di
marchi-oro, cifra assolutamente spropositata per le possibilità di pagamento
tedesche. Come rappresaglia, le truppe francesi e belghe occuparono nel gennaio
1922 la regione mineraria della Ruhr, prendendo il controllo delle società
minerarie e manifatturiere. Per arginare la situazione, il governo iniziò a
stampare moneta, con la quale venivano pagati anche gli stipendi e questo
innestò una fortissima inflazione.
L'inflazione in germania dal 1921 al 1923
Il valore del Papiermark
(introdotto nel 1914 in
seguito all’abbandono del collegamento tra il Marco e l’oro) crollò da 4,2 per ogni Dollaro statunitense a 1.000.000 di marchi
per Dollaro nell'agosto 1923 e a 4.200.000.000.000 per dollaro il 20 novembre.
Il 1° di dicembre venne introdotta una nuova valuta con il tasso di cambio di
1.000.000.000.000 di vecchi marchi per 1 nuovo marco, il Rentenmark.
Novembre 1922, banconota da
50000 marchi.
1923: moneta da 500 marchi
Riguardo ai francobolli, le poste tedesche
a partire dall’agosto 1923 furono costrette a emettere numerosi esemplari con
soprastampe che ne aumentavano di continuo il valore facciale. Infatti dal 1°
luglio 1922 al 1° dicembre 1923 le tariffe postali cambiarono ben 20
volte. In alcuni casi, nel giro di pochi
giorni, aumentarono di 15-20 volte. Per dare un’idea delle dimensioni del
fenomeno, basti pensare che per una lettera per l’interno che a febbraio del
1923 richiedeva un’affrancatura di 110
marchi (il 1° luglio del 1922 bastavano 3 Marchi), a ottobre delle
stesso anno erano necessari ben 5 milioni di Marchi.
12 febbraio 1923, lettera da Hohemlimburg per Zeitz
affrancata per 110 marchi. Il continuo adeguamento delel tariffe postali
richiedeva l’applicazione alla corrispondenza di numerosi esemplari.
19 ottobre
1923, lettera da Unterheinbach per Ebingen affrancata per 5 milioni di marchi.
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